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Split Screen | in Everything Everywhere all at Once e in Kill Bill

In questo articolo analizzo come la tecnica dello Split Screen viene indicata nelle sceneggiature di Everything Everywhere all at Once (2022) e in Kill Bill vol.1 (2003).

Sarà capitato anche a voi di venire invitati ad una festa, alla quale non potete non andarci, ma di volere assolutamente rimanere a casa vostra a vedervi un film senza dovervi interfacciare con nessuno. Vero? Bene dovete sapere che in sceneggiatura con un pizzico di tecnica potete essere contemporaneamente in entrambi i posti.

Sì, avete sentito bene signore e signori e signor* sto parlando del dono dell’ubiquità altrimenti conosciuta come la tecnica dello Split Screen. Che cos’è lo Split Screen? È quando lo schermo si divide in due parti (ma potrebbero essere di più) e simultaneamente avvengono azioni differenti in luoghi o momenti differenti. Ad esempio: in una parte dello schermo socializzo con chiunque, nell’altra parte dello schermo socializzo col divano. Chiaro?

Ora, la domanda che tutti, ma proprio tutti gli sceneggiatori si chiedono: come si indicano in sceneggiatura due azioni che avvengono in simultanea? La risposta come al solito è, dipende dai casi, dipende dalla scena, etc. ma possiamo delineare delle linee guida per le soluzioni che dovrete trovare.

Innanzitutto vi propongo queste riflessioni:

  • l’occhio umano riesce a seguire un elemento alla volta sullo schermo, quindi è consigliabile che orchestrare le azioni in simultanea in modo tale che ci sia una chiara gerarchia tra le due. In una c’è azione o movimento o dialogo, nell’altra una situazione chiara che può essere tralasciata sullo sfondo. Ad esempio: mentre socializzo e parlo, dall’altra parte sono placidamente seduto sul divano che sgranocchio degli snack
  • l’occhio umano riesce a leggere una frase alla volta sulla pagina, quindi nel caso tu sia intenzionato a scrivere due scene che si sviluppano in contemporanea su due colonne parallele della tua sceneggiatura, renditi conto che il lettore potrà leggere solo una colonna alla volta, QUINDI dai una precisa gerarchia alle due colonne: in una avvengono azioni o movimenti o dialoghi, mentre nell’altra ci possono essere delle azioni più semplici e rarefatte. Ad esempio: in una scena sciabolo a ripetizione bottiglie di prosecco cantando la marsigliese, mentre nell’altra sorseggio placidamente una camomilla.

Questi due accorgimenti sono presenti anche nelle sceneggiatura (e nella realizzazione video) di due film Everything Everywhere all at Once (2022) e in Kill Bill vol.1 (2003). Andiamo a vedere nello specifico che cosa succede.

In Everything Everywhere all at Once a pag.22 della sceneggiatura abbiamo un esempio di Split Screen. Premessa: la protagonista Evelyn si trova presso l’ufficio del fisco (CUBICLE) per un controllo e improvvisamente si ritrova in una realtà parallela, il multiverso, dove riceve delle preziose informazioni. La realtà parallela si materializza in uno sgabuzzino (JANITOR’S CLOSET). Gli sceneggiatori vogliono che in sceneggiatura e sullo schermo si vedano le due realtà in simultanea.

Come fanno? Innanzitutto annunciano che ci sarà una divisione dello schermo tra l’ufficetto e lo sgabuzzino.

Poi descrivono le due scene in parallelo numerandole in modo diverso 16 per sgabuzzino e 16-1 per ufficio, dando priorità (ricordatevi la gerarchia) alla scena nello sgabuzzino. Infatti il monologo della ispettrice del fisco diventa impercettibile mentre il dialogo dello sgabuzzino si percepisce chiaramente ed è da notare come nell’ufficio abbiamo una scena statica, nello sgabuzzino abbiamo una scena dinamica.

Un altro esempio di Split Screen si trova a pag. 17 della sceneggiatura di Kill Bill vol.1. La situazione è la seguente: The Bride è in coma, nel suo letto d’ospedale quando Elle Driver, un’assassina alleata di Bill entra nello stesso ospedale con l’obiettivo di ucciderla. Notate: da una parte una scena statica (The Bride in coma, immobile) dall’altra una dinamica (Elle Driver che si avvicina alla sua vittima). Tarantino autore della sceneggiatura opta per una descrizione dello Split Screen su due colonne.

Ricordate quello che vi ho consigliato prima? L’occhio umano riesce solo a leggere solo una cosa alla volta, quindi potrebbe concentrarsi solo su una colonna alla volta. In questo caso la colonna dedicata a The Bride in coma è più rada e priva di eventi particolari permettendo così al lettore di avere l’illusione di star leggendo due colonne alla volta. Geniale vero? D’altro canto si tratta di quel geniaccio di Quentin!

Spero di avervi fornito delle informazioni utili per realizzare le vostre scene con l’indicazione di Split Screen. Nel caso trovaste delle altre casistiche di Split Screen in altre sceneggiature vi prego di segnalarmelo!! Ci conto 🙂

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