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Last night in Soho

analisi della prima pagina della sceneggiatura

A volte mi piace soffermarmi nella lettura delle prime pagine di una sceneggiatura per comprendere con quali tecniche gli autori presentano la storia al pubblico.

Le prime scene sono molto interessanti perché con pochi e precisi elementi vengono introdotti i protagonisti, il tono, l’atmosfera, il genere, …  in generale il mondo in cui si muovono i personaggi e rappresentano una vera e propria sfida per chi si occupa di sceneggiatura.

La domanda che ci si pone in questi casi è: come trasmettere le informazioni fondamentali della storia in modo efficace? Spoiler. La risposta sempre cade su: elementi visivi ed elementi sonori.

Qualche giorno fa ho visto Last night in Soho (2021) di Edgar Wright e Krysty Wilson-Cairns e ne sono rimasto estasiato, fin dalle prime scene. Così ho cercato la sceneggiatura originale (la trovi a questo link) e me la sono riletta tentando di capire la formula di questa meravigliosa storia.

Ti propongo l’analisi della prima pagina, 3 scene, dal punto di vista drammaturgico / tecnico. Ti va? (certo che vi va se no… che ci fai qua?)

Prima di iniziare l’analisi, ripassiamo la storia di Last night in Soho:

Eloise è una ragazza (18) orfana che sogna di diventare una fashion designer e di vivere a Londra, esattamente come aveva fatto la madre prima di morire. Eloise si trasferisce nella capitale inglese per far parte di un atelier/scuola di moda ed inizia ad avere delle visioni che la portano nella Londra degli anni Sessanta dove incontra Sandie (20), un’aspirante cantante di grande fascino che è stata vittima di una storia violenta il cui riverbero giunge fino al presente.

Adesso andiamo a vedere come, nella prima pagina, della sceneggiatura si trovano numerosi rimandi al dramma di Eloise e Sandie e come, in un certo senso, l’intera storia sia già suggerita nella prima pagina.

1ª scena | Riassunto

In uno spazio indefinito una figura femminile non precisamente delineata si presenta come una silhouette che infonde eleganza e classe grazie ai suoi movimenti e al vestito che indossa. Di sottofondo una musica anni ’60.

2ª Scena | Riassunto

Nel corridoio di una casa (caratterizzata da elementi che suggeriscono che sia abitata da una persona anziane) Eloise (18) balla goffamente al ritmo della musica anni ’60 indossando un vestito fatto di giornali, chiaramente autoprodotto, ma di ottima fattura.

Elementi visivi: nelle 2 scene viene comunicato a livello visivo il tema del doppio (Eloise/Sandie Sogno/Realtà), viene suggerito il mistero che avvolge la storia (il personaggio non delineato in uno spazio non delineato), viene introdotto il personaggio della nonna (attraverso la caratterizzazione della casa), inoltre Eloise appare come un personaggio genuino (i suoi movimenti impacciati) e dal grande talento (il vestito finemente realizzato con i giornali), è chiaramente una sognatrice (vestito elegante fatto di giornali / danza da sola nella stanza).

Non dimentichiamo l’elemento sonoro: durante le prime scene Eloise balla al suono di ‘A world without love’ by Peter & Gordon, canzone che parla di una persona rinchiusa nella sua solitudine, ma che non si rassegna a vivere in un mondo senza amore e che continua a credere che LEI lo troverà. Il testo della canzone (lo trovi anche qui in questo video youtube scritto tra l’altro da Paul… come Paul chi… dai!) è una sorta di sinossi / evocazione della relazione tra Eloise e Sandie.

3ª Scena | Riassunto

Eloise entra nella sua stanza, che appare come un vero e proprio museo degli anni ’60. Si atteggia a diva e saluta i personaggi ritratti nei poster come se stesse realmente vivendo un sogno ad occhi aperti. Fa un giro di valzer con il manichino da sarta mentre la descrizione si sofferma sul dettaglio di 3 foto:

  • La madre e la nonna di Eloise, a metà degli anni ’90 a Londra, posano fuori dal ristorante Criterion.
  • Eloise, sua madre e la nonna nella Londra della metà degli anni 2000 fuori da un ristorante.
  • Eloise e la nonna nel 2017 in un borgo di campagna. Senza la madre.

Cosa ci suggeriscono gli elementi visivi (mentre la canzone continua a suonare nel giradischi): Eloise adora gli anni ’60 (la stanza/museo), nei suoi sogni Eloise è capace di rivivere le atmosfere degli anni ’60 in modo vivido (saluta i personaggi dei poster come fossero presenti), Eloise vuole fare la sarta/stilista (il manichino), Eloise è orfana (la madre non c’è nell’ultima foto).

Ovviamente tutti questi sono elementi suggeriti, mai dichiarati in modo esplicito. Eloise non dice: “Quanto mi piacerebbe vivere negli anni ’60”. Ma ce lo fa capire. Gli sceneggiatori non ci dicono: “La madre di Eloise non c’è più”. Ma ce lo suggeriscono. Non ci dicono che Eloise e Sandie sono diverse l’una dall’altra e che mentre una abita la luce/realtà/serenità l’altra abita il buio/sogno/mistero. Ma ce lo suggeriscono. Sarà veramente così? Basta vedere il film.

Ti è sembrata utile questa breve analisi?

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