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Dallas Buyers Club (2013) il viaggio del McConaughey

In questo articolo propongo un’analisi sulla costruzione del conflitto e del personaggio a partire dal film Dallas Buyers Club (2013) di Jean-Marc Vallée.

Non mi capita spesso di dare consigli, anzi spesso per principio mi astengo dal farlo MA l’altra sera ho visto Dallas Buyers Club (2013) e mi sono sentito subito in dovere di consigliarti la visione. Sono sicuro che mi ringrazierai per questo consiglio, soprattutto se sei interessato ai meccanismi di costruzione del personaggio drammatico.

Che dire di quest’opera, vediamo, mmm, sì ok, ti è mai capitato di fare qualcosa, di farla bene e di soffermarti un momento a rosolarti nella vana-gloria di questo tuo imprevedibile successo? Dai, non fare il modesto. Ti è sicuramente capitato quel momento magico in cui ti sei sentito per la prima volta nella tua vita “bravò” come dicono i francesi. Vero? Possono essere stati quei versi che hai composto alle elementari che ti hanno fatto emergere agli occhi della maestra come il suo cucciolo di Leopardi, oppure può essere stato quel gesto atletico che ti è riuscito in modo particolarmente komaneci e che ti ha fatto pensare: “Potrei fare il ginnasta di professione?” o è stata aquella tortilla sabrosa que ha encantado tus compagneros de piso y qui nunca más lograste cocinar tan bien.

Riesci a veder quel tuo momento di perfezione? In quell’istante ti sei sentito come un Dio, vero?

Bene, quel tuo momento, quel tuo barlume di perfezione, quel tuo diamante NON VALE NULLA in confronto all’interpretazione di Matthew McConaughey in Dallas Buyer Club. Mi spiace, ma è la cruda verità. Noi siamo umani, lui no. Quindi vola basso, imposta il video in lingua originale e schiaccia play pronto ad adorare questo attore baciato dalla grazia di Dio.

Scusa la digressione, ma quando ci vuole, ci vuole. Andiamo alla trama!

Dallas Buyers Club (2013) vede come protagonista Ron Woodroof (Matthew McConaughey) un elettricista texano che scopre di essere malato di AIDS. I medici informano Ron del fatto che gli rimangono solamente 30 giorni di vita e allo sgomento per la morte imminente si unisce l’incredulità del protagonista nell’apprendere di soffrire di una malattia di cui pensava di essere immune in quanto eterosessuale (!!!). L’azione si svolge in Texas, nella seconda metà degli anni ’80, in un’epoca in cui si sapeva ancora poco sull’AIDS/HIV, sul suo decorso e sulla sua origine, tanto che spesso la malattia veniva considerata una piaga che colpiva unicamente agli ambienti omosessuali.

Qui inizia il viaggio dell’eroe, o come lo chiameremo da oggi, il viaggio del McConaughey (in quanto McConaughey = Eroe = Mito), un percorso drammatico intessuto in modo che potremmo definire scientifico attraverso una sapiente concatenazione di desideri, azioni, complicazioni e rari momenti in cui il conflitto sembra risolversi, per poi riprender in modo più acuto e acceso.

Fai caso a come sono concatenate le azioni. Ti propongo un esempio tratto dall’analisi delle azioni che hanno luogo nelle prime scene.

Ad inizio film, quando scopre la sua malattia Ron VORREBBE curarsi, MA l’HIV risulta attualmente incurabile. DECIDE QUINDI di negare la malattia e di rifugiarsi negli eccessi di alcol, sesso e droghe; Ron VORREBBE far finta di nulla e consumarsi poco a poco MA la sua vita dissoluta ha come effetto una repentina accelerazione della malattia.

Ron VORREBBE rifugiarsi nel suo gruppo di riferimento, i suoi amici, i suoi compagni di bevute, MA le persone accanto a lui lo allontanano come un appestato accusandolo di essere un omosessuale. DECIDE QUINDI di rinchiudersi nuovamente negli eccessi, MA il suo stato di salute glielo impedisce. DECIDE QUINDI di affrontare la sua condizione e s’informa sulla presenza di terapie farmaceutiche sperimentali. Ron scopre che alcuni ospedali stanno sperimentando l’AZT, un farmaco che potrebbe allungare la sua speranza di vita.

Ron VORREBBE accedere a delle cure sperimentali a base di AZT, MA nessuno gli assicura che gli verrà somministrato il vero farmaco e non del placebo. DECIDE QUINDI di corrompere qualcuno all’interno della struttura ospedaliera per ottenere il farmaco in modo illegale, ma certo.

Per un breve periodo riesce a procurarsi le cure illegalmente e VORREBBE che questa situazione continuasse, MA presto le scorte della medicina sperimentale vengono messe sotto chiave. Ron DECIDE QUINDI di trovare delle cure alternative che vengono realizzate in laboratori semi-clandestini in Messico.

Ron si reca in Messico da dove VORREBBE importare le medicine per le cure alternative che si è procurato, MA la polizia di frontiera intercetta il suo carico, MA le autorità Statunitensi mettono al bando tali sostanze, MA il fisco si oppone alla sua attività, …

Durante tutta l’azione del personaggio, gli ostacoli si susseguono e s’intrecciano. A volte il protagonista riesce a risolvere i suoi problemi, MA ecco che ne sorgono di maggiori. A volte i problemi risultano irrisolvibili, ed ecco che il protagonista cerca delle soluzioni alternative, soluzioni che portano a nuove situazioni di difficoltà.

Osserva. Durante tutto il film il personaggio cambia: muta fisicamente, si trasforma nel linguaggio, modifica le sue strategie, è scheletrico, è forte, è distrutto, è elegante, Ma in nessun momento Ron rinuncia al suo desiderio: salvare se stesso. Anche il desiderio nell’arco delle azioni si trasforma in: salvare gli altri, essere libero di curarsi, trovare una morte dignitosa, cambiare le regole della società. Ron fallisce tutte le volte MA il suo desiderio di vivere non si spegne mai.

Solo alla fine scopriamo che Ron è riuscito ad ottenere delle cure più dignitose ed accessibili per se stesso e per le persone nella sua stessa condizione: si chiude e così il viaggio del McConaughey, partono i titoli di coda.

Nessun elemento sembra aiutare il protagonista nella sua avventura: il luogo in cui vive (Texas, legato agli ambienti operai delle estrazioni petrolifere, tendenzialmente popolati da persone chiuse ed omofobe), il periodo in cui vive (anni 80, l’AIDS era una malattia di recente scoperta), il suo gruppo di appartenenza (uomini tendenzialmente pieni di pregiudizi), il suo stile di vita (droghe ed eccessi che mettono a repentaglio il suo stato di salute), la sua mentalità (pensate a come rifiuta l’aiuto e l’affetto di Rayon, in quanto transgender).

Quando giungono degli aiuti, questi solitamente arrivano per lui in modo imprevisto e dalle persone più conflittive/imprevedibili, ovvero nel modo più difficile per lui da accettare. Pensate a chi sono gli aiutanti di Ron: Dio che gli da un segnale (a lui, cinico peccatore) mentre si trova mezzo ubriaco in uno Strip Club, l’AZT una medicina che risulta essere estremamente tossica e che quindi lo ucciderebbe nel tentativo di curarlo, un dottore radiato dall’albo, un transgender dipendente dalle droghe, …

Ogni elemento in D.B.C. risulta perfettamente orchestrato per mettere in evidenza il conflitto e per alimentare l’azione del personaggio. Antagonisti forti e aiutanti deboli si muovono in un contesto ostile.

Gli ostacoli possono essere enormi, ma il protagonista sarà sempre alla ricerca di uno spiraglio per portare a termine il suo (irrinunciabile) desiderio.

Alla fine la costruzione di una trama, ovvero l’ideazione del viaggio del McConaughey, non fa altro che applicare la massima di Popper: “Vivere significa affrontare problemi” che noi potremmo tradurre nella massima: “Narrare significa portare il nostro McConaughey ad affrontare problemi”.

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