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C’è una chat nella mia sceneggiatura | Come fare?

Breve articolo che propone delle riflessioni e delle possibili soluzioni su come indicare messaggi di testo, messaggi vocali, emoji in sceneggiatura o in drammaturgia.

Breve digressione personale: qualche anno fa ho letto una drammaturgia molto interessante. Si intitola Bubbles (2022) una commedia drammatica di Kieran Hurley, ambientata interamente su Facebook e scritta sia in testo che in emoji.

La drammaturgia trasporta il lettore e lo spettatore in una serie di chat, dove avvengono scambi di messaggi ed emoji tra vari i personaggi coinvolti. Le discussioni all’interno della chat sono molto animate e accese: a scatenarleuno scandalo scoppiato all’interno di un istituto scolastico tra un docente un’alunna. No spoiler!

Non rivelo oltre, ma se vuoi saperne di più ti consiglio di procurarti questa bellissima drammaturgia, sarà sicuramente una lettura ricca di ispirazione.

In “Bubble” mi aveva colpito particolarmente il modo in cui era scritto il testo usando proprio come in una chat abbreviazioni, errori grammaticali, emoji di vario tipo. Il linguaggio e la forma erano inusuali per una drammaturgia, ma erano allo stesso tempo capaci di caratterizzare in un modo (all’epoca) unico il testo e renderlo molto interessante dal punto di vista di una possibile messa in scena.

Come si traduce un emoji sulla scena?
Come riportare in scena gli errori grammaticali e le abbreviazioni?
Come rendere sulla scena lo spazio e il tempo di una chat virtuale?

Sinceramente non lo so, tutte le domande rimangono senza risposta, ma penso che il testo lanci una interessantissima sfida registica.

Ho iniziato questo articolo parlandovi di “Bubbles” per cercare di comunicarvi due concetti che dovrebbero essere alla base del vostro approccio alla scrittura sia che vi occupiate di sceneggiatura che di drammaturgia:
1) nonostante la rigidità del formato ci possono essere soluzioni creative e innovative (l’importante è essere coerenti con le vostre scelte da inizio a fine)
2) vi occupate di sceneggiatura e non di regia (ovvero: non preoccupatevi di come verrà tradotto poi in video o sulla scena la vostra indicazione drammaturgica; cercate solo di essere chiari e coerenti)

Mi raccomando tenete sempre bene a mente questi principi: cercate di essere creativi e non fate regia sul foglio.

Entriamo adesso nelle chat e partiamo dalla questione più semplice: i vocali.

Questi messaggi basati sulla registrazione della voce di un personaggio sono simili a una voce narrante che irrompe sulla scena, e possono essere indicati semplicemente come delle battute accompagnate dall’indicazione (V.O.) accanto al nome del personaggio. (V.O.) segnala una traccia audio che proviene da un altro contesto, separato dall’attuale scena.

Non avete capito nulla? Vi faccio un esempio.

Nella scena notate come il vocale di Pino riporta l’indicazione (V.O.) in quanto la sorgente sonora proviene da un altro luogo, mentre la voce di Alessandro non ha indicazioni particolari perché a tutti gli effetti è una comune battuta.

Passiamo alle questioni più complesse.

Per quanto riguarda i messaggi di testo la questione potrebbe risultare complicata soprattutto nel momento in cui l’autore o l’autrice si ponesse il seguente problema: “Come si vedrà sullo schermo il messaggio?”.

Ebbene questa è una domanda che NON ci dovremmo porre, perché “come” verrà riportato sullo schermo è una questione registica e non drammaturgica. Occupiamoci del “cosa accade nella storia” e non del “come accadrà in video”. Occupiamoci di confiitti, contrasti, sottotesti, progressioni e non del colore e della consistenza della “nuvoletta” che appare accanto ai personaggi o della marca del telefono che appare in dettaglio. Ci siamo capiti?

Nel caso dei messaggi di testo non esiste una soluzione unica, dipende molto dal tipo di progetto. Ci possono essere scambi di messaggi di testo che potrebbero essere simili a battute di un dialogo e allora si potrebbe riportare in sceneggiatura uno scambio di messaggini allo stesso modo in cui riportiamo le battute dei personaggi.

Non avete capito nulla? Vi faccio un esempio.

Questa potrebbe essere una soluzione, che però potrebbe presentare delle criticità legate al ritmo della pagina (i tempi di lettura di un messaggio sono gli stessi di quelli di una battuta che viene pronunciata?) e secondo me rende meno immediata la connessione tra messaggi di testo e reazioni dei personaggi. Di positivo questa soluzione ha il fatto che lascia alla regia la completa libertà su come tradurre sullo schermo questo scambio di messaggi. Vediamo il telefono? Appaiono delle bolle in sovraimpressione? La risposta per voi è sempre la stessa: “Chissene!”. Se ne occuperà la regia!

Una soluzione che mi piace molto è quella di presentare i messaggi di testo all’interno di una descrizione in didascalia generica. Questa soluzione permette di giocare maggiormente con il sottotesto (i messaggi ricevuti dai personaggi possono sovrapporsi ai dialoghi che i personaggi stanno intrattenendo). Inoltre possono essere riportati messaggi che vengono inviati ai personaggi anche se loro non ne sono a conoscenza. In ultimo si possono introdurre con più facilità elementi grafici legati alle chat.

Non avete capito nulla? Vi faccio un esempio.

In questo caso riportando in didascalia i messaggi di testo e gli emoji ho avuto l’opportunità di giocare maggiormente con con le azioni e le reazioni dei personaggi. Ho anche inserito dei messaggi che vengono ricevuti anche se il personaggio non se ne rende conto oltre a una serie di messaggi recapitati in rapida successione da uno stesso personaggio.

Questa soluzione mi piace molto, ma potrei avere il dubbio che si perda qualche scambio di battuta, che non si capisca bene chi sta inviando i messaggi, oppure semplicemente vorrei riportare maggiori dettagli legati alla chat.

Potrei allora adottare una diversa soluzione, ovvero quella di indicare in sceneggiatura l’indicazione TEXT BUBBLES per rendere evidente l’elemento che apparirà sullo schermo. Anche se potrebbe sembrare una piccola intromissione nella regia… e anche un po’ contraddice i principi che ho presentato prima… se questa soluzione risulta comoda allora: “Chissene!” “LOL” “:D”

Non avete capito nulla? Vi faccio un esempio.

Ci potrebbero essere altre soluzioni e se avete qualche bella idea scrivetemi pure un messaggio. No messaggi vocali please. LOL

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